Il suo gioco rigoroso e scanzonato: non essere mai identico a se stesso e trovare nuove forme nel movimento del tornio. L'artigiano di Assemini collabora da anni con designer, architetti e chef, creando oggetti di ceramica raffinati e originali.
di Giulia Muroni
September 27, 2021
Fin da bambino giocavo con la ceramica», dice Walter Usai mentre si muove nel suo atelier di Assemini. L’artigiano - classe ’76 - si guarda indietro. Prova a ragionare sulla nascita di una vocazione, cerca di marcare un punto di inizio della propria formazione. Ma come numerosi artigiani, lui – tra i ferri del mestiere - ci è nato, letteralmente: i primi passi li ha mossi tra forno, tornio e argilla. Anche il padre era - e tuttora è - ceramista e ne ha raccolto l’eredità, anche se all’inizio non sembrava essere del tutto convinto della scelta. «Ho studiato e girovagato per il mondo per qualche anno e poi ho capito che il mio destino era lo stesso della mia famiglia: il lavoro al tornio». (Foto di Lucio Aru e Franco Erre)
La versione integrale di questo articolo è disponibile nella versione cartacea di Lollove N2
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