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Breve panoramica delle web serie made in Sardinia
di Marina Porcheddu
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Molinas, il design made in Sardinia conquista la Spagna
di Claudio Simbula
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La ceramica e la tradizione sarda: ecco i gioielli Peralia
di Elisabetta Bolasco
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‘Guida per ragazzi timidi’ in chiave post-punk blues
di Alberto Murru
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L’Annetta C. Vita e lotta politica a Carloforte nel primo Novecento
di Anna Cavallera
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Casa Caria: arte e cultura fra le stanze di una domus sarda
di Giuseppe Novella
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Alla seconda, nel cuore di Sassari un concept store fra arte e design
di Mary Jo Intermontes Cherchi
18-19
Recut, un barber shop fra arte e musica
di Enrico Lixia
20-21
Montiblu, a guardia di Satta e Nivola un concept bar fuori dal tempo
di Enrico Lixia
24-27
Nel cuore della Silicon Cagliari
di Andrea Tramonte, illustrazione di Federico Orrù
28-29
Le imprese digitali nascono dal coworking
di Enrico Lixia
30-37
L’eccellenza delle materie ultime. Daniela Ducato racconta Casa Verde CO2.0
di Carlotta Comparetti, illustrazioni di Bachis
38-40
Economia sarda, ripartire dalla cultura
di Andrea Tramonte, illustrazione di Carol Rollo
41-43
Manifattura tabacchi fra arte, innovazione e memoria
di Carlotta Comparetti, foto di Fabrizio Dessì, illustrazione di Alessio Errante
44-45
Lìberos, il libro è social
di Elisabetta Bolasco, illustrazione di La Fille Bertha
48-51
Maria Lai, la jana che tiene per mano il sole
di Federica Vacca
52-55
Mio Karo, Carolina Melis intreccia il design dell’arte tessile
di Carlotta Comparetti
55-59
Ilisso, l’impronta dell’editore
di Andrea Tramonte
60-63
“Il cinema per rilanciare l’Isola”
di Francesca Mulas, foto di Fabrizio Dessì
64-67
Dusty Kid, la techno diventa glocal
di Andrea Tramonte, foto di Valentino Congia
68-71
Iosonouncane, il giorno e la morte
di Andrea Tramonte
72-73
Il fashion design nel sogno di Francesca De Blasi
di Simona Durzu
74-79
L’arte di Vincenzo Pattusi, tra pop e poetica di strada
di Marco Peri
80-85
Una gallery a cielo aperto contro il grigio del cemento
di Matteo Mascia, foto di Fabrizio Dessì
86-97
Per le strade di Lollove
di Carlotta Comparetti e Andrea Tramonte, foto di Fabrizio Dessì
di Andrea Tramonte e Carlotta Comparetti
Un giornale è un mondo di senso. Uno strumento per organizzare la realtà restituendole un ordine e una forma, necessariamente parziale e in divenire. Un’interpretazione fra tante possibili, che è insieme frutto di una lettura del passato e del presente,e uno sguardo rivolto al futuro. Un disegno in cui ciascun elemento ha un significato preciso e voluto e riflette un messaggio: dalla testata alla scelta degli argomenti, al modo in cui questivengono sviluppati, fino alla veste grafica, alle illustrazioni e allascelta delle fotografie. Nessun particolare è finito lì per caso ma ha il suo senso specifico: come le lettere di una parola, fa parte di un discorso e comunica qualcosa. Pur nella complessità e fra i compromessi che caratterizzano la gestione di un progettoeditoriale, il collante sono i valori che fin dagli esordi, nel 2012, hanno ispirato Lollove Mag e sono valsi al progetto un’identità forte e riconoscibile. Lollove Mag è nato ed è sempre rimasto uno strumento per raccogliere e raccontare le idee, il talento egli sguardi di chi produce cultura, arte e innovazione “qui e ora”, nella Sardegna che è contemporanea per chi legge questa rivista nel 2015. La Sardegna animata, scrutata e trasmessa da una generazione che è protagonista e testimone di questo tempo: l’esperienza di tante figure rappresentative della contemporaneitaà culturale nell’Isola, viene raccolta e trasmessa da una squadra di giornalisti, scrittori, illustratori e creativi determinati e curiosi. Il primo numero di Lollove Mag celebra questo incontro, e lo esplora lungo tre percorsi anticipati nel titolo di copertina:“Digitali, Verdi e Creativi”. Tre parole che sintetizzano, in quello che potrebbe non erroneamente suonare come un manifesto, lealtrettante direzioni - che sono culturali, economiche e in un certo senso anche politiche - che questo magazine ha scelto diindagare, ritenendole caratterizzanti del presente nell’Isola ed essenziali per il suo futuro.
L’economia digitale, un tema che inSardegna ha radici profondissime, è divenuto, negli ultimi anni più che mai, un bacino di impulsi, sinergie e connessioni essenziali allo sviluppo economico del territorio e all’ampliamento di una rete di contatti e opportunità coi mercati esteri, abbattendo i limiti geografici dell’insularità attraverso la rete. Coerentemente, in questo numero vengono raccontate le maggiori realtà che “fanno” impresa digitale, dagli incubatori di startup come The Net Value e Open Campus ai progetti più curiosi ospitati al loro interno. Il secondo tema approfondito in questo numero è l’impresa verde, verde come il colore della macchia mediterranea che esplode nel paesaggio sardo. Un settore che per molti paesi è ancora una sfida, in Sardegna vanta eccellenze come Casa Verde 2.0, il maggior distretto industriale in Italia nel settore della bioedilizia, che ha visto nascere da un cuore di lana sarda il prodotto isolante “più rinnovabile” del pianeta. Fare impresa nel rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali è un fatto di sensibilità e lungimiranza politica, e dar voce a esempi d’eccellenza diventa un volano per riflettere su altri modi possibili, e tutt’altro che astratti, per fare innovazione. Fin dalla copertina, che porta la firma inconfondibile dell’illustratrice Carolina Melis, si parla di creatività: una parola abusata forse, ma che vuole e deve far pensare all’approccio dinamico alla cultura in ogni sua declinazione. Qui la dimensione economica si fonde insieme a un’idea più generale e profonda di bellezza, qualità della vita, senso. La creatività per alcuni è un progetto, per altri è una forma di riscatto, ma in tutti i casi è tensione verso il futuro: abbiamo raccolto le storie di designer e illustratori, registi, pittori, fotografi e tanti altri autori che si raccontano attraverso un'arte o un talento sul quale hanno scommesso al punto di farne il proprio mestiere. Qui o al di là del mare, senza mai recidere il legame emotivo con la Sardegna.
Questo numero di Lollove Mag, finalmente su carta, è un traguardo, il coronamento di un percorso importante: lungo ben più del dovuto, insidioso e contraddittorio a tratti, per mille ragioni intenso. Due le certezze: la prima è che dare forma a un progetto editoriale – ma anche grafico, di design e fotografia – tanto ambizioso è difficile e lo è di più se si è “soli”, e la seconda è che questo risultato è legato intimamente alle relazioni che lo hanno sostenuto e alimentato. Dietro a Lollove Mag si legge, anche, la storia delle persone che lo hanno fatto, chi con le mani, chi attraverso una lente, chi con le linee, coi colori e il proprio sguardo sul mondo. E così che siamo arrivati fino a pagina cento, non meno sognatori ma più consapevoli. Oggi intanto è una scommessa vinta e una promessa mantenuta. Buona lettura.